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Effetto Brexit: qual è la situazione?

4. Ottobre, 2016

Effetto Brexit: qual è la situazione?

Come ben noto il testa a testa del referendum sulla Brexit ha sancito la vittoria degli euroscettici.
Nonostante le ipotesi negative, talvolta catastrofiste, nessuna di queste sembra aver avuto ragione. In diverse occasioni ci siamo occupati di approfondire il tema "Brexit": dal momento della scelta del referendum (Clicca QUI) fino agli ultimi risultati degli analisti del mercato immobiliare (Clicca QUI).
 

La situazione attuale?

Le previsioni, spesso molto negative, fino ad ora sembrano essere smentite: Il Regno Unito, nella veste post-Brexit, gode ancora di buona salute. Gli investimenti dello scorso anno dimostrano che l'ipotesi di uscita dall'Eurozona, successivamente avveratosi a giugno, non sono stati elemento di condizionamento per gli investitori stranieri, anzi: si è registrato un aumento dell’11% degli investimenti nel Paese che, sotto questo punto di vista, risulta ancora il più attraente d'Europa.
 

Qualche dato?

I dati resi noti dal nuovo ministero del Commercio Internazionale che riguardano l’ultimo anno fiscale, dall’aprile 2015 all’aprile 2016 parlano chiaro: gli Stati Uniti restano il primo investitore con 570 progetti nell’ultimo anno, seguiti dalla Cina con 156 e dall’India con 140.

L’aumento degli investimenti ha creato 83mila posti di lavoro e ne ha tutelati altri 33mila. “Questi dati notevoli dimostrano che la Gran Bretagna continua a essere il posto giusto per fare business, – ha commentato Liam Fox, ministro del Commercio Internazionale. – Abbiamo ampliato i nostri contatti con i mercati emergenti in tutto il mondo per rafforzare la nostra posizione come prima destinazione in Europa per gli investimenti.”
Fonte: " UK sees record number of foreign investment projects" – 30 August 2016 (consultabile QUI).
 

Fidarsi delle previsioni?

Per quanto sia sempre corretto valutare le cose con la massima positività siamo dell'idea che sia altrettanto fondamentale essere prudenti.
Quello che risulta invece un dato oggettivo è che le ipotesi catastrofiste, spesso dettate da interessi di pochi, finiscono sempre più spesso per essere smentite. La storia recente è ricca di "episodi annunciati come disastrosi" e poi mai avvenuti.
Ne citiamo alcuni che conosciamo tutti e che direttamente o indirettamente abbiamo avuto modo di vivere:

– Diversi economisti avevano pronosticato che le battaglie sul bilancio al Congresso degli Stati Uniti nel 2013 avrebbero spinto l’economia in una fase recessiva. Quell’anno la crescita fu invece del 2,7%.

– Nel 2010 e nel 2012 era stato inoltre segnalato che il massiccio programma di acquisto di obbligazioni promosso dalla Federal Reserve avrebbe causato iperinflazione, fatto impennare le materie prime e crollare il dollaro. Non è successo nulla di simile.

– Il 2015 fu l’anno dell’allarme Grecia. Se Atene avesse rifiutato il piano di salvataggio internazionale, avrebbe potuto innescare un default sovrano o una crisi bancaria, o la cacciata dall’euro. L’economia ellenica non è certo florida, ma è stata scongiurata la bancarotta. Il sistema bancario è stato martoriato e svuotato dei depositi, ma non è collassato. E resta parte dell’unione monetaria.

– E la Brexit? Sono già passati quattro mesi da quando gli elettori britannici il 23 giugno hanno scelto di uscire dall’Unione europea, tuttavia risulta difficile e azzardato valutare se la tanto temuta congiuntura negativa si concretizzerà. Almeno nel breve termine.
 

Le opinioni, tutte, vanno sempre prese in seria considerazione. Fortunatamente crediamo sia altrettanto importante basarsi sui numeri. Non perdete il prossimo articolo del nostro Blog per entrare nello specifico del mercato immobiliare UK. Nel frattempo vi suggeriamo di valutare le nostre proposte di diversificazione nel settore residenziale assistenziale.

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